Piano Paesaggistico
Piano Paesaggistico
Alla fine del 2015 la Regione e il Segretariato Regionale del MiBAC per l’Emilia-Romagna hanno firmato l’Intesa istituzionale per l’adeguamento del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) al Codice dei beni culturali e del paesaggio e nel dicembre 2016 si è insediato il Comitato Tecnico Scientifico che, costituito da rappresentanti sia della Regione Emilia Romagna sia del Ministero della Cultura, ha il compito di coordinare i lavori e procedere alla realizzazione congiunta dell’adeguamento del PTPR. L’intesa è stata rinnovata il 28 maggio 2020 e prorogata il 1 agosto 2022.
Si tratta di un impegno ampio, volto a dare a chi vive e opera sul territorio certezze sia sulla perimetrazione delle aree tutelate sia degli interventi compatibili con la conservazione, la valorizzazione ed eventualmente il recupero dei valori paesaggistici che le caratterizzano.
Fase 1: Dare certezza alla tutela: l’attività di ricognizione del patrimonio tutelato
L’attività di adeguamento del Piano Paesaggistico si è concentrata nella prima fase sulla corretta individuazione delle aree tutelate, in base alle definizioni ope legis dell’art. 142 e sulla base dei provvedimenti emanati nel tempo per individuare le aree di notevole interesse oggi tutelate dall’art. 136 del Codice dei Beni Culturali.
Le diverse forme di individuazione del perimetro delle aree tutelate che si sono susseguite in quasi cent’anni di tutela, con le cartografie che progressivamente vi si sono affiancate, hanno richiesto infatti di essere messe a sistema eliminando possibili fonti di incertezza, legate principalmente a riferimenti non più aggiornati o talora insufficienti, quando non contraddittori tra testo e cartografia allegata.
Per questo fondamentale impegno, corrispondente alla ricognizione dei beni paesaggistici e alla “loro delimitazione e rappresentazione in scala idonea alla identificazione” (previsto dai commi b e c dell’art. 143 del Codice), è stato vivo e regolare il confronto in seno al Comitato Tecnico Scientifico, che ha già esaminato tutti i provvedimenti emessi ai sensi dell’art. 136 presenti sul territorio regionale, sulla base di una metodologia condivisa per risolvere eventuali perimetrazioni incerte o contraddittorie, e tutte le categorie tutelate ai sensi dell’art. 142.
Coerentemente con i principi di trasparenza e leale collaborazione interistituzionale, la Regione e il MiC hanno ritenuto opportuno procedere alla pubblicazione delle individuazioni cartografiche dei Beni paesaggistici man mano validate dal CTS nello svolgimento dell’attività di ricognizione.
La pubblicazione ha permesso di avviare in via collaborativa, a partire già dal 2020, l’ulteriore verifica dei risultati progressivamente raggiunti nella ricognizione dei Beni paesaggistici e il loro perfezionamento con l’apporto, in alcuni casi decisivo, della documentazione integrativa e della conoscenza dei luoghi fornita dalle Amministrazioni Comunali; e ha consentito di confermare, in termini generali, l’affidabilità e la precisione dell’esatta perimetrazione dei vincoli paesaggistici effettuata dal CTS.
Tale perimetrazione si propone come interpretazione autentica condivisa da Regione e Ministero delle Dichiarazioni di notevole interesse pubblico dell’art.136 del Codice e come migliore individuazione possibile dei beni paesaggistici dell’art. 142 del Codice, costituisce pertanto il migliore quadro conoscitivo condiviso di riferimento per la applicazione della tutela dei vincoli paesaggistici e la redazione dei nuovi Piani Urbanistici Generali (PUG). Rimane fermo il valore giuridico dei provvedimenti istitutivi delle tutele ai si sensi dell’art. 136 e delle definizioni di legge per quelle ai sensi dell’art. 142.
È quindi possibile consultare gli esiti della Ricognizione degli immobili e aree di notevole interesse pubblico (art.136 del D.Lsg.42/2004) che comprendono anche tutti i documenti istitutivi delle tutele oppure visualizzarli sulla mappa interattiva del WebGIS del Segretariato. Nella stessa mappa interattiva sono visualizzabili ampia parte dei risultati della ricognizione in corso dei beni tutelati ai sensi dell’art. 142, comma 1 e in particolare dell’individuazione dei territori costieri, laghi, fiumi, torrenti e corsi d’acqua, montagne, circhi glaciali, parchi e riserve, territori coperti da foreste e boschi e zone umide, usi civici ed università agrarie. È in corso infine, e quindi non ancora pubblicata, la verifica delle aree di interesse archeologico/paesaggistico (lettera m). È importante sottolineare che le perimetrazioni dei beni paesaggistici pubblicati non tengono conto delle aree da escludere dall’applicazione della tutela ai sensi del comma 2 dell’art. 142 del D.Lgs. 42/2004.
Anche le tutele art. 142, come le art. 136, sono consultabili altresì sui portali regionali, e nello specifico sul catalogo dell’informazione “minERrva” punto di riferimento e di condivisione delle informazioni conservate dalla Direzione Generale Cura del Territorio ed Ambiente della Regione Emilia-Romagna (https://datacatalog.regione.emilia-romagna.it/catalogCTA/ ).
L’attività di ricognizione dei beni paesaggistici procede parallelamente all’opera di perimetrazione vettoriale di tutti beni immobili, architettonici ed archeologici, tutelati ai sensi della parte seconda del Codice, svolta dal Segretariato Regionale con la fondamentale collaborazione delle Soprintendenze e pubblicata sul sito www.patrimonioculturale-er.it , nell’ottica di giungere ad un sistema coerente e certo messo a disposizione dei tecnici e dei cittadini per l’individuazione di tutto il patrimonio tutelato.
Fase 2: Dare certezza alla tutela: l’attività di determinazione delle prescrizioni d’uso
Conclusa l’attività di ricognizione e identificazione cartografica dei beni paesaggistici tutelati ai sensi dell’art. 136, e in via di conclusione quella dei beni 142, il CTS sta affrontando il tema della determinazione delle specifiche prescrizioni d’uso intese ad assicurare la conservazione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici, estetici espressi dagli aspetti e caratteri peculiari degli immobili o delle aree tutelati dall’art. 136 ed alla loro valenza identitaria in rapporto al territorio in cui ricadono.
Complessivamente il territorio regionale è interessato da 207 Beni paesaggistici ai sensi dell’art. 136: il Comitato Tecnico Scientifico ha impostato il lavoro di vestizione affrontando prioritariamente i Beni di cui all’art. 136 co. 1 lett. a) e b), che rappresentano circa un terzo dei 207 beni paesaggistici e sono caratterizzati da una limitata estensione.
La loro trattazione risulta un primo passaggio essenziale anche per la definizione della disciplina dei Beni di più vasta dimensione di cui all’art. 136 co. 1 lett. c) e d), che rappresentano circa i 2/3 del totale e che verranno affrontati contestualmente alla vestizione dei Beni art. 142 del Codice (i fiumi, i boschi, i laghi, ecc.), ampliando progressivamente la scala di analisi.
Il lavoro inerente al primo gruppo di Beni è stato affrontato individuando in primo luogo delle “tipologie” in base all’oggetto dei beni paesaggistici: esemplari arborei, viali alberati, boschetti, ville con parco, parchi di ville, parchi e giardini pubblici, emergenze geomorfologiche.
Metodologicamente per ogni tipologia sopra richiamata è stata definita e concordata una “scheda tipo” che, riconoscendo i valori tutelati da ogni riconoscimento e prefigurando le possibili problematiche, fornisce indicazioni per la compilazione delle schede normative, individuando gli obbiettivi, le direttive e le prescrizioni ritenute più efficaci per la conservazione di tali valori.
Sono quindi state redatte e analizzate in sede di CTS una o più schede esemplificative di specifici beni paesaggistici, sufficientemente complessi e rappresentativi della tipologia in esame. Grazie a questa condivisione preliminare, sulla base della scheda tipo sono in corso di redazione tutte le schede dei beni della medesima tipologia.
Ultimo aggiornamento
30 Novembre 2023, 16:07