ArcheoDB
ArcheoDB: il geodatabase dei siti oggetto di interventi e/o ritrovamenti archeologici
In Emilia-Romagna, il Segretariato Regionale e le Soprintendenze territorialmente competenti hanno sviluppato, a partire dal 2019, un Geodatabase dei siti oggetto di interventi e/o ritrovamenti archeologici (ArcheoDB) che viene aggiornato in tempo reale ed è pienamente interoperabile con il Geoportale Nazionale per l’Archeologia (GNA). Oggi questo strumento è adottato per la raccolta sistematica dei dati archeologici sul territorio regionale. Le Soprintendenze sono costantemente impegnate, con il proprio personale e le risorse dedicate al progetto, nel recupero e perfezionamento dei dati d’archivio, messi a disposizione di professionisti, imprese e ricercatori, ad esempio per la redazione delle Valutazioni Preventive dell’Impatto Archeologico.
Un grande impegno che cresce con la collaborazione di tutti i professionisti che operano sul campo, che possono richiedere le credenziali da compilatori, utilizzare i dati archeologici già censiti e aggiungere quelli mancanti derivanti dalla loro attività professionale, ad esempio in caso di VPIA, di redazione dei quadri conoscitivi degli strumenti urbanistici o di consegna di nuova documentazione di scavo, assolvendo così agli obblighi di legge previsti dapprima dalle Linee Guida in materia di Archeologia preventiva (di cui all’art. 25 del D.Lgs 50/2016, come previsto dal DPCM 14 febbraio 2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2022) e poi ampliati dalla Circolare n. 9 del 28 marzo 2024 della Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio. Infatti il sistema ArcheoDB è stato riconosciuto come banca dati federata valida sia per la raccolta dei dati per la relazione di assoggettabilità a VPIA che per la raccolta dei dati minimi delle indagini archeologiche: i dati sono inviati dalla ditta/dal professionista ad ArcheoDB e successivamente sono conferiti al GNA secondo protocolli di interoperabilità definiti centralmente, senza necessità di intervento da parte della ditta/del professionista.
Il sistema ArcheoDB aveva già previsto infatti dall’inizio del 2023, in fase di consegna della documentazione degli interventi di scavo (ad esito positivo e negativo), l’obbligatorietà della compilazione delle schede di ArcheoDB: sono stati così registrati più di mille interventi eseguiti nel 2023. È diventato così possibile inserire ogni informazione georeferenziata in una mappa che si aggiorna costantemente, evitando duplicazioni degli sforzi e mettendo immediatamente a disposizione della comunità tecnica e scientifica le acquisizioni, in un’ottica di trasparenza e continuo miglioramento.
I dati per la consultazione sono infatti pubblicati per cittadini e tecnici sul portale WebGIS www.patrimonioculturale-er.it, dedicato a tutti i beni tutelati dell’Emilia-Romagna, da cui si accede anche agli open data riutilizzabili nei propri siti e progetti.
Oggi i siti censiti sono più di 14.000, ma la ricognizione dei dati d’archivio è in corso e ancora assolutamente non esaustiva delle informazioni disponibili, anzi vede intensificarsi l’impegno a proseguire nell’inserimento dei siti, con una speciale attenzione ai territori inizialmente non coinvolti nella sperimentazione.
- Presentazione del progetto
- Consultazione dei dati
- Riuso e inserimento di nuovi dati in caso di VPIA e di consegna di documentazione di scavo
- Richiesta delle credenziali
- Scarica le istruzioni utilizzando il browser Mozilla
Ultimo aggiornamento
18 Aprile 2024, 14:29