Il WebGIS del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna per la mappatura del rischio di biblioteche e archivi.
Data:
16 Maggio 2025

Il WebGIS del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna si arricchisce di nuovi dati dedicati alle biblioteche e agli archivi presenti sul territorio regionale.
La sinergia tra il Segretariato regionale per l’Emilia-Romagna e la Soprintendenza archivistica e bibliografica per l’Emilia-Romagna ha infatti reso possibile la mappatura delle biblioteche della regione, in totale 1241, con i dati aggiornati e scrupolosamente georeferenziati forniti dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica per l’Emilia-Romagna.
Conclusa la fase riguardante le biblioteche, si sta già lavorando sulla mappatura degli archivi presenti in regione, partendo proprio dalla verifica dei 643 istituti già presenti sul WebGIS e inseriti nel 2014. Anche in questo caso sarà necessaria una verifica preliminare dei dati ed una eventuale bonifica, per poi procedere con aggiornamenti e integrazioni per ottenere una mappatura quanto più completa e aggiornata.
Con questa pubblicazione i dati vengono messi a disposizione, anche in forma di open data, dei tecnici che operano sul territorio e di tutti i cittadini, in modo da favorire il loro inserimento in tutte le azioni di tutela, gestione e pianificazione, insieme ai beni architettonici, archeologici e paesaggistici già presenti nello stesso portale e costantemente aggiornati dal Segretariato all’interno di un unico geodatabase. La mappatura rende inoltre più snelle ed efficaci le procedure di raccolta di segnalazione dei danni in caso di emergenze naturali, trasformando ogni dato trasmesso nei sopralluoghi in un’informazione immediatamente aggiornata sulla mappa, ed evitando che si creino doppioni nel censimento dei beni danneggiati.
Per le biblioteche e gli archivi è inoltre in corso una sperimentazione volta a identificare quali e quante sono le biblioteche maggiormente esposte al rischio idrologico in regione: 50 risultano essere ad alto rischio e ben 547 a medio rischio. I medesimi dati pubblicati sul WebGIS sono stati infatti messi a confronto con le mappe di pericolosità da alluvione grazie alla collaborazione con l’Area Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica – Settore Difesa del Territorio della Regione Emilia-Romagna. Per valutare il rischio cui sono sottoposti i vari elementi esposti, nel PGRA II ciclo sono state utilizzate diverse matrici, in base allo scenario di pericolosità (P1, P2, e P3), al tipo di reticolo e al danno potenziale.
“Durante la fase di gestione dell’emergenza la rapidità della risposta è fondamentale– dichiara Elena Stefani, soprintendente archivistico e bibliografico per l’Emilia-Romagna – quindi conoscere in anticipo gli Istituti e i territori maggiormente esposti a una determinata tipologia di rischio rappresenta un grande vantaggio. La Mappa del rischio consente però prima di tutto di avviare anche una importante azione di prevenzione mirata verso gli Istituti più esposti e programmando una formazione specifica per il personale, che dovrà essere sempre più preparato nella gestione delle emergenze.”
“Il WebGis – sottolinea Corrado Azzollini, direttore del Segretariato regionale per l’Emilia-Romagna – si conferma, ancora una volta, lo strumento per individuare, qualificare e tutelare in modo integrato il nostro patrimonio culturale. La mappatura delle biblioteche e degli archivi rende disponibile un dato fondamentale per chi, giornalmente, opera nel settore della salvaguardia dei beni culturali. Gli eventi alluvionali che hanno interessato il territorio emiliano-romagnolo nel 2023 hanno evidenziato la peculiare fragilità di questi beni e l’importanza di disporre di dati relativi alla loro consistenza e topografia per poter garantire una migliore gestione soprattutto in fase emergenziale. Il rischio idrogeologico – e non solo – a cui sono potenzialmente sottoposti tali edifici, spesso tutelati sia come beni architettonici sia come contenitori di beni librari, deve essere oggetto di attenzione e analisi con conseguenti interventi mirati e finalizzati a garantirne la conservazione.”
Fotografia Biblioteca Gambalunga di Rimini – foto Ivan Cappelloni
Ultimo aggiornamento
16 Maggio 2025, 15:47